La Storia della Palla Tamburello

Il tamburello è sport antico le cui origini si perdono nella notte dei tempi confondendosi, in un rito ideale, con uno degli usi giocosi della palla.
I Greci prima e i Romani dopo - per restare nella culla della nostra civiltà - sono stati grandi cultori dei giochi con la palla e fino a noi sono pervenuti non pochi documenti del "ludere pila", cioè del "giocare con la palla".
Anche nel Medioevo ci sono testimonianze in Italia della pratica di giochi con la palla.
Nel Rinascimento è Messer Antonio Scaino da Salò - nel suo "Trattato del Giuoco con la Palla" (in Vinegia, stampato da Gabriel Giolito de' Ferrari e fratelli, 1555) - a dirci quali erano i giochi maggiormente praticati: il "bracciale" (gioco classico degli italiani nel Rinascimento), la "pallacorda", la "palla con lo scanno", la "palla con la racchetta" o la "paletta", antenata - quest'ultima - più prossima del tamburello; sorprendono le analogie tra le regole del gioco di allora e quelle di oggi. La palla veniva colpita ad esempio con lo "scanno", una sorta di pala con una striscia di cuoio intorno all'impugnatura, utilizzata per rendere più salda la presa o con la racchetta o paletta. 
Nel tempo l'attrezzo si è poi modificato fino a divenire un telaio di legno su cui era tesa una pelle animale. Oggi il tamburello è in tutta plastica, molto resistente, la cui tela è in grado di sopportare le fortissime sollecitazioni della palla, una sfera di gomma, utilizzata sia per il gioco diurno che notturno all'aperto, di 88/90 grammi con 59 mm di diametro. Notizie di giochi con la palla colpita con attrezzi in cartapecora con telaio in legno - scrive Filippo Piana nella "Storia del Tamburello" edita nel 1995 dalla Accademia Urbense di Ovada - compaiono sporadicamente nel '600 e nel '700, in particolare in Toscana e a Roma, ma è intorno alla metà del 1800 che il tamburello inizia la sua storia agonistica. L'onore della primogenitura è conteso da varie zone italiane." 
La copertina del Trattato di Messer Scaino da Salò
In alto lo scanno lungo per la battuta
In mezzo lo scanno corto per la ribattuta
Sotto la pompa o "gonfietto" per riempire d'aria una palla di pelle di capra
É il 1890 l'anno zero dello sport tamburellistico: risale infatti a quell'anno il suo riconoscimento, come gioco, da parte della Federazione Ginnastica d'Italia, l'ente che disciplina in quel tempo - il Comitato Olimpico vedrà la luce molto dopo - l'ufficialità dello sport nel nostro Paese. Lo scudetto 2009, per la cronaca vinto dall'astigiana Callianetto, è il novantasettesimo di una lunga serie: il primo è stato vinto nel 1898, esattamente centoundici anni fa, dalla società Nicolò Barabino di Genova.
Questo se non si considera uno scudetto contestato, quello dell'Udinese al "Concorso Ginnico" di Treviso, nel 1896: il secolo, ad ogni modo, è stato ampiamente superato. Lo scudetto 2009, per la cronaca vinto dall'astigiana Callianetto, è il novantasettesimo di una lunga serie: il primo è stato vinto nel 1898, esattamente centoundici anni fa, dalla società Nicolò Barabino di Genova.
Questo se non si considera uno scudetto contestato, quello dell'Udinese al "Concorso Ginnico" di Treviso, nel 1896: il secolo, ad ogni modo, è stato ampiamente superato. La tradizione associativa della Federazione Italiana Palla Tamburello risale al 1910: in quell'anno infatti fu creato l'"Ente per l'organizzazione di tutti gli sport italiani che si occupano del Pallone". Da tale ente, con successive trasformazioni, ha preso vita, nel 1927, l'attuale Federazione che in quell'anno, nello Statuto del CONI, risulta essere una delle 33 Federazioni effettive del Comitato Olimpico.

Dal 1929 la FIPT diviene inserita prima nell'OND e successivamente negli anni cinquanta nell'ENAL.
Dal marzo del '79 è nuovamente nel CONI, con lo status di "disciplina associata", prima alla FIT e poi direttamente al CONI.
Il 1903 è per il tamburello l'anno di un sogno non realizzato: il riconoscimento come disciplina olimpica.
De Coubertin pensa infatti di organizzare a Roma le Olimpiadi del 1908 ed i primi contatti con Re Vittorio Emanuele e con Papa Pio X lo convincono che l'idea è realizzabile. Il progetto della Federginnastica prevede così (è il 16 marzo 1903) la presenza del tamburello accanto a quella di altre 20 discipline. L'idea delle Olimpiadi romane fallisce però per motivi economici e con queste salta, per il tamburello, il grande sogno olimpico.
Che però si riaffaccia 15 anni più tardi, con la speranza di entrare almeno nella rosa degli sport dimostrativi alle Olimpiadi di Amsterdam. Il tentativo però non ha esito, anche se all'appuntamento olandese è accettata la presenza del "Jeu de Paume", cugino del tamburello.
Dai vecchi attrezzi ai moderni tamburelli
Pianta del "Gioco della Louvre de Pariggi"

"Le Olimpiadi di Amsterdam - scrive Piana - sono indirettamente la causa delle vicende successive: la spedizione italiana torna dall'Olanda con sette medaglie d'oro, cinque d'argento e sette di bronzo, ma le attese degli sportivi - e di Mussolini in particolare - sono ben diverse. Al ritorno da Amsterdam il Duce convoca il Presidente del CONI Ferretti e lo sostituisce immediatamente con il Commissario Augusto Turati, segretario del P.N.F. Appena designato, Turati stralcia dall'elenco degli sport organizzati in federazioni "riunite nel CONI" quelli che "dovevano tendere non tanto alla creazione del Campione per schierarlo nelle competizioni internazionali, bensì a contribuire al miglioramento etico e morale della razza". Tra queste anche la FIPT che, dal 1° gennaio 1929, si trova inserita nell'Opera Nazionale Dopolavoro (O.N.D.). A quei tempi l'inserimento nel CONI non comporta alle federazioni sportive vantaggi sportivi, tecnici ed economici comparabili a quelli di oggi; indubbiamente però la scelta dopolavoristica del 1928 ha riflessi fondamentali nella storia del tamburello fino ai nostri giorni."
Dagli anni '80 la FIPT esporta sport, sport italiano. Ha cercato e trovato comprensione e simpatia; ha promosso iniziative, si è fatta carico di un programma non facile né semplice.
Se nell'82 a tamburello si giocava solo in Italia ed in Francia, oggi - grazie all'azione federale - si gioca in gran parte d'Europa: Austria, Belgio, Catalogna, Francia, Germania, Inghilterra Irlanda, Norvegia, San Marino, Scozia, Svezia, Svizzera, Spagna, Ungheria; in America: Argentina, Brasile, Cuba, Ecuador, Stati Uniti; in Asia: Cina e Giappone; in Australia.
Interessanti relazioni sono state avviate anche in Egitto e Tunisia.
La FIPT è membro fondatore della Fédération Internationale de Balle au Tambourin (F.I.B.T.) della quale è stato acclamato, nell'Assemblea del 10 ottobre 2009 a Barcellona (Catalogna, Spagna) Presidente Onorario Emilio Crosato, Presidente anche, nel corrente quadriennio olimpico, della federtamburello italiana; nuovo Segretario Generale della F.I.B.T., è l'italiano Maurizio Pecora.
Il gioco del tamburello in campo coperto ebbe momenti di grande successo negli anni '30 e, successivamente, negli anni '50. Praticamente scomparso dagli anni '60, la F.I.P.T. con grande impegno ha rilanciato la specialità in maniera incisiva dal 1980.

Paleta Quadrata
Paleta Rotonda

Nato ufficialmente nel 1934, era legato ad un sistema di scommesse e giocato in sferisteri coperti con totalizzatori, in particolare a Milano, Torino, Roma, Genova, Savona, Bologna e Firenze con grande successo di pubblico e di affari, fino a superare - in particolare nel dopoguerra - per interesse del pubblico e rilievo sulla stampa - il gioco all'aperto. Anche se non si disputarono mai campionati d'Italia ufficiali, per una decina d'anni il Torneodegli assi radunò a Genova, nello sferisterio coperto del Lido, il meglio del tamburello indoor.
Chiusi gli sferisteri coperti alla fine degli anni '50, si riprese ad organizzare il Campionato di Tamburello indoor di Serie A nel 1987, dopo le positive esperienze fatte a livello giovanile, per l'esigenza di dare continuità nel periodo invernale a questo sport, per evitare la caduta di interesse durante tale periodo, con la riconferma di avere a disposizione un nuovo, diverso modo di giocare a tamburello, altrettanto affascinante.
Teatro di questo ritorno al chiuso sono oggi le palestre normalmente utilizzate per altri sport e, quindi, di dimensioni notevolmente ridotte (massimo m. 34x16). Ciò comporta la necessità di utilizzare, con il tamburello tradizionale, palline particolari del peso massimo di 42 grammi.
Dal 1987 si disputano anche campionati italiani indoor maschili e femminili e la F.I.P.T. è impegnata a sviluppare questa attività anche a livello internazionale.
La prima Coppa Europa indoor è stata disputata nell'ambito dei Giochi del Mediterraneo che hanno avuto luogo a Montpellier nel 1993 con la vittoria dei campioni d'Italia del Bagnacavallo, davanti a svizzeri e francesi.
Il successo internazionale ottenuto da questa straordinaria variante del gioco classico, in questa dimensione ridotta e più facile da apprendere dal punto di vista tecnico, è particolarmente apprezzata all'estero e nelle scuole. Attualmente tutta l'attività sportiva scolastica di palla tamburello (Giochi della Gioventù, Giochi Sportivi Studenteschi e GiocoSport)si pratica nella specialità indoor.
Il Regolamento Internazionale del Tamburello Indoor, varato nel 1194 dalla Fédération International de Balle au Tambourin, ha avuto diversi aggiornamenti, l'ultimo dei quali nel 2008.